Alta Provenza
Il fascino del medioevo lungo la strada della lavanda
su richiesta
L’Alta Provenza è il territorio più aspro ma nello stesso tempo più autentico di tutta la regione.
Tra metà giugno e l’inizio di agosto, quando il paesaggio si tinge di viola, con la fioritura della lavanda, è il momento migliore per scoprire lo straordinario patrimonio della Provenza.
Embrun
Conosciuta come la Nizza delle Alpi, Embrun si sviluppa su uno sperone roccioso che domina, dall’alto la valle della Durance.
Sotto i romani è capoluogo della provincia romana delle Alpi Marittime, sulla via Domitia. Grazie a questa posizione strategica sulla rotta per l’attraversamento delle Alpi, Embrun conobbe una forte espansione tanto che nel medioevo i signori di Ebrun sono contemporaneamente arcivescovi e principi, col privilegio di coniare la moneta.
Dal XIV secolo, la sua cattedrale diventa un’importante meta di pellegrinaggio capace di attirare persino i re di Francia, da Luigi XI a Luigi XIII. La cattedrale, edificata fra il 1170 e il 1225, è intitolata a Nostra Signora Réal (Royale) a seguito di un affresco miracoloso, dedicato all’adorazione dei Re Magi, e scomparso poi a causa delle distruzioni dei protestanti nel 1585. Contemporanea di Notre Dame di Parigi, è uno straordinario gioiello romanico lombardo e gotico che fonde le conoscenze d’oltralpe con quelle locali.
Sisteron

Sisteron protetta dalla cittadella d’origine medievale, si raccoglie attorno alla cattedrale romanico-provenzale di Notre-Dame des Pommiers. Un dedalo di vicoli con gallerie d’arte, artigiani e ristoranti dove assaggiare il gustoso agnello locale, si affaccia sul fiume Durance.
Sulla sponda opposta, il paesaggio è dominato da un vertiginoso sperone di roccia, riconoscibile per i suoi strati verticali di calcare. Il Rocher de la Baume è un eccezionale monumento della natura, risultato dalla collisione fra la placca africana e quell’europea, durante le fasi alpine.
Roussillon

Roussillon è uno dei borghi più belli di Francia, noto per gli incredibili colori delle rocce che lo circondano. Il villaggio stesso deve il suo nome alla terra ocra che veniva estratta nelle vicine cave e con cui sono tinte sapientemente le facciate color albicocca delle sue case.
Il Sentiero dell’Ocra si snoda nell’area utilizzata come cava per l’estrazione del pigmento Ocra divenuta nel tempo una sorta di canyon fiabesco. Lungo una passerella si è condotti a pochi passi da profondi burroni ed enormi falesie, dove il verde intenso della vegetazione contrasta con il giallo e il rosso delle rocce, plasmate incredibilmente dal tempo e dall’azione dell’uomo.
Sénanque

L’abbazia di Sénanque sorge in una valle silenziosa, come tutti i monasteri cistercensi. La sua comunità è unita ancora oggi nella semplicità e nell’osservanza della Regola di San Benedetto: ai momenti di preghiera i monaci alternano diverse attività che spaziano dalla cura delle api alla raccolta della lavanda, dalla gestione della foresteria alla manutenzione ordinaria.
Costruita a metà del XII secolo, Sénanque visse la sua epoca d’oro nel medioevo, grazie alle generose donazioni dei signori del territorio. La comunità contava allora una quarantina di fratelli e possedeva mulini, grange e numerose terre in Provenza. Tuttavia la chiesa rimase estremamente austera. Nessun ornamento doveva distrarre dalla preghiera e disturbare il raccoglimento dei monaci.
Nelle vicinanze dell’abbazia, abbarbicato sulle colline del Luberon, il villaggio di Gordes ha mantenuto inalterato il suo fascino. Ai piedi del castello, si sviluppa il borgo fra stretti vicoli, passaggi voltati e pittoreschi saliscendi.