Henry James a Torino

Torino può vantarsi d’essere stata una tappa obbligata del Grand tour. Appena varcata la barriera delle Alpi, i viaggiatori non stavano letteralmente nella pelle di contemplare le meraviglie dell’Italia.

Visita guidata di Torino: Casa del Pingone

Grazie a quel senso di riserbo e quel gusto parigino, che la caratterizzano, Torino svolgeva una funzione di cerniera con le altri capitali europee, rendendo meno brusco il passaggio dalle grigie atmosfere continentali alla luce calda e intensa della penisola.

I forestieri solevano alloggiare al lussuoso Hotel d’Europe, in piazza Castello, in attività fino al 1930, quando a seguito del rifacimento della via Roma e della trasformazione dell’edificio che l’ospitava, venne definitivamente chiuso.

Un giovane Henry James, affacciato alla finestra della sua stanza, scriveva di Torino, nel 1872.

“Mezz’ora dopo il mio arrivo, scoprì che quella scena rappresentava una sintesi di ogni piacere e di ogni impressione che avevo raccolto in Italia: i balconi e le veneziane, le prodighe illusioni delle pareti e dei soffitti affrescati, il massiccio castello medievale dal fronte palladiano, al centro della piazza, i campanili in mattoni, la dolce luce giallastra, la gamma dei colori, la suggestione dei suoni” (Italian Hours).

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Giardini Reali di Torino

Musei Reali di Torino: visita guidata dei giardini

I Giardini Reali sono i giardini più antichi di Torino: il primo nucleo risale infatti all’intervento di André Le Nôtre, il grande paesaggista che operò a Versailles e alle Tuileries. Le Nôtre era giunto in Italia, nel 1681, invitato dal principe Emanuele Filiberto di Carignano per il rifacimento del castello di Racconigi, in collaborazione con l’architetto Guarino Guarini.

I giardini alti, sui bastioni non abbattuti, conservano ancora l’aspetto originario, con boschetti di tigli e ippocastani che incorniciano la scenografica fontana dei Tritoni e delle Nereidi. Per gli amanti dell’occulto, la fontana nasconderebbe una grotta alchemica, una sorta di passaggio verso dimensioni parallele.

Nei giardini bassi, invece, lungo il muro di cinta, si trovava il maneggio reale con grandi voliere per ospitare diverse specie di uccelli e alcuni casotti, con una zona riscaldata durante l’inverno, per gli animali esotici.

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Tesori dell’Armeria Reale di Torino

Visita guidata di Palazzo Reale: preziosi manufatti in avorio (Armeria Reale)

Antiche armature, tesori dinastici e pezzi d’eccezione, che spaziano dalla Preistoria all’inizio del Novecento, costituiscono la straordinaria collezione dell’Armeria Reale di Torino.

Fra i preziosi manufatti in avorio, l’oggetto più raro è senza dubbio un olifante, un corno da caccia, intagliato completamente nell’avorio d’elefante.

Fu un artista della Sierra Leone a scolpirne le scene venatorie per la corte portoghese che in Africa aveva da poco impiantato fiorenti colonie. L’infanta Beatrice del Portogallo, madre di Emanuele Filiberto, lo portò infatti a Torino, come dono di nozze per Carlo II di Savoia cui andava in sposa nel 1521.

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La Biblioteca Reale

Visita guidata di Torino: Biblioteca Reale

Già ai tempi di Emanuele Filiberto, un’ampia galleria correva sulle mura romane e serviva da passaggio sicuro tra il Castello di Torino (Palazzo Madama) e l’antico Palazzo del Vescovo (abbattuto per edificare Palazzo Reale).

Dopo la Rivoluzione Francese, Re Carlo Alberto vi riunì le armarture dei suoi avi, le preziose armi da parata e da battaglia, ma anche capolavori d’oreficeria commissionate dai Savoia o dono di antiche ambasciate.

Al piano inferiore, nella Biblioteca Reale, il sovrano raccolse un patrimonio di manoscritti, incunaboli, nonché pergamene, carte geografiche e disegni di Michelangelo, Raffaello, Dürer e Leonardo da Vinci, di quest’ultimo anche il celebre autoritratto. Vuoi saperne di più? Prenota una visita guidata.